2006-08-15

Vita da stagista pechinese


La vita al Poachers con Massimiliano fila liscia, e il tempo vola. Andiamo d’accordissimo.
Ci svegliamo la mattina, con il cellulare di Massimiliano che vibra fragorosamente sul comodino. Non ci guardiamo. Io mi alzo, vado in bagno, mi vesto e scendo a far colazione. Risalgo, e mi lavo i denti. Più o meno allora suona la terza sveglia di Massmiliano, che si alza, va in bagno, scende a far colazione in pigiama e ciabatte, poi risale, si lava i denti, si veste, ed esce.


In quel momento io sono già per strada, camminando a piedi per le strade laterali del Terzo Anello. Dopo un po’ le imparo tutte e mi piace alternarle. Camminare per strada la mattina e guardarmi attorno mi rilassa, e spesso ascolto qualche CD a palla nelle orecchie, tipicamente “By the way” dei Red Hot Chili Peppers o “Heathen Chemistry” degli Oasis.


Massimiliano arriva più o meno insieme a me in ufficio, perché prende il taxi. Ciascuno al suo banchetto a guardare la posta del mattino e le carte del giorno prima. Quindi, ci si incontra alla macchina del caffè.
“Caffè?” chiede Massimiliano, in anticipo di qualche secondo prima di me.
“Grazie” rispondo.
Queste sono tipicamente le prime parole di entrambi al mattino, e il primo sguardo che ci scambiamo da quando ci siamo svegliati. Non ci si parla di solito, e certamente mai prima del caffè; è un reciproco ignorarsi. E’ una cosa talmente naturale che se Massimiliano non me la facesse notare, un mesetto più tardi, non ci farei neanche caso. D’altronde, che ci sarebbe da dire? Entrambi già sappiamo.


Ognuno lavoro alle sue attività, in stanze diverse. Ci si ritrova poi per pranzo, sempre insieme, e allora si chiacchiera. Si risale in ufficio, si prende il secondo caffè. Poi si lavora ancora divisi. Verso le quattro ci si ritrova automaticamente nella sala fumatori, io e lui. Sigaretta, chiacchiera, si torna al lavoro. Un altro paio di pause sigaretta dopo (mie pause sigaretta, quelle di Massimiliano sono più frequenti) sono arrivate le sette o le otto di sera. Si scende a cena.
“Dove mangiamo stasera?”
“Ti va di andare al XXX?”
“Va bene”
Cena luculliana, io ordino, Massimiliano si fida e lascia fare a me. Chiacchierata lunga. Sigaretta lunga, pacifica e goduta. Poi a piedi verso casa. Commenti sulle persone che passano. Qualche volta ci si ferma al negozio di CD e DVD a comprare qualcosa.


La sera infrasettimanale è dedicata al DVD, oppure al biliardo. Ce n’è uno al Bookworm, nel cortile stesso del Poachers. Hanno anche la moca al Bookworm. Massimiliano ha la tessera, io entro tipo ad invito suo; la cameriera non ha mai detto nulla. D’altronde siamo gli unici clienti. Caffè, sigaretta, biliardo. Chiacchiera. Poi letto.
“Buonanotte”
“Buonanotte, a domani”

Andiamo d’accordissimo.

Nessun commento: