2006-08-06

Il tempo dell’amore

http://beijingultimate.blogspot.it/2010/10/retrospective-poachers.html

Il passaggio dal Dabei al Poachers realizza un cambio totale dello stile di vita. Siamo passati dalla periferia squallida dove alle otto tutti dormono tranne gli operai dei cantieri, al centro della vita notturna della capitale. Proviamo qualche altro locale della via principale, la 酒吧街, ma sono frequentati principalmente da cinesi che si vestono nei modi più fuori luogo, non parlano inglese e ballano in modi strani al suono di musiche impossibili. Le serate al Poachers, l’unica discoteca dove si trovi un clima internazionale, diventano un appuntamento bisettimanale.

Non so se sia l’ambiente a facilitare le cose, o se si sia realizzato un vero e proprio cambiamento dentro di me. La mia timidezza e la mia insofferenza verso le persone sembrano scomparire, e per la prima volta mi sento circondato da persone simili a me, stranieri che hanno lasciato casa loro per venire in Cina, e da cinesi, con i quali non devo giustificare le mie stranezze. Sono straniero, quindi strano.
Mi lascio andare, e in tre settimane riesco a baccagliar ragazze più che nei 23 anni precedenti della mia vita. Mi innamoro ogni sera, e il giorno dopo già mi distacco, felice eppure libero da ogni catena emotiva. Tra le cento ragazze con cui flirto al Poachers, ce ne sono tre che ricordo.


La prima è Mina. Americana di S. Francisco, pelle nerissima, sedere tondo, sorriso bianchissimo e lunghi capelli raccolti in treccine sottili secondo la moda. Balliamo appiccicati, la bacio sul collo e le infilo una mano nei jeans. Mi sembra di impazzire. Finisce tutto così, una sera. La vedo ancora, aggrovigliata a ragazzi neri, ma non la cerco, né lei cerca me.


Le altre due ragazze sono senza nome, cinesi. La prima è bella, elegante e dall’occhio affascinante. La abbraccio e cominciamo a ballare, e scambiare frasi io in inglese, lei in cinglese. Mi domanda che faccio a Pechino, che tipo di lavoro… poi quanto guadagno, quindi quanto tempo ho intenzione di fermarmi. Rispondo sinceramente, incuriosito. Le mie risposte non la soddisfano.
“I’m sorry” mi dice “I think you’re not the guy I am looking for”
La situazione è ridicola. Rispondo a tono, bluffando con un’arroganza che non ho mai avuto prima nei confronti del genere femminile.
“And so you made me waste all this time? I can’t believe it!” dico “I think at least you owe me a kiss”
La richiesta le sembra equa. Il bacio è umido e a labbra chiuse, e mi lascia il sapore di un lucidalabbra alla frutta. Purtroppo la Cina, come molti altri Paesi non appartenenti al “Primo Mondo”, è piena di ragazze in cerca di uno straniero con un portafoglio grosso e un bel passaporto. Me ne accorgo a mie spese, e grazie al cielo la mia condizione di stagista non è abbastanza appetibile per queste opportuniste, così che non mi trovo invischiato nelle loro tele.


L’ultima ragazza mi approccia al termine di una serata poco soddisfacente, proprio mentre sto per scendere dal palco. Mi si piazza davanti e comincia a ballare, guardandomi con due occhi nerissimi ed enormi, su un viso bianco di porcellana, con due piccole labbra rosse come ciliegie. E’ una bambolina, e apre la conversazione con un “Hello!” (risata timida) “You are very handsome!”. Dopo due minuti di frasi di circostanza e ballo appiccicato ci stiamo già baciando. Bacia bene. Mai baciata una ragazza così, è il bacio perfetto. “I’m very hot” mi sussurra. Non credo alle mie orecchie, troppo facile. Appunto. La invito da me a bere qualcosa. “Where do you live?” chiede. “Just above, in the hostel!” proclamo orgoglioso della comodità. 23 anni di timidezza non si recuperano in tre settimane, e si casca facilmente in un errore madornale come questo.
“I’m sorry” dice “I have to go back to my boyfriend. He’s sitting out there, drinking alone, he’s very blue”
Poco credibile. Il perché di questo cambio di atteggiamento me lo spiega un amico un annetto dopo. No, 23 anni di incapacità totale con le ragazze non si recuperano in tre settimane. Ce n’è tanta di strada da fare.


Ma io continuo ad innamorarmi ogni sera, e il giorno dopo già mi distacco, felice di superare i limiti della mia vita precedente.

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