2007-05-02

Changjiang 750

Per le strade di Pechino gira ogni genere di veicolo, dalla Xiali alla Ferrari, dal triciclo alla Hummer, dalla bicicletta elettrica a una strana sorta di apecar con un posto davanti e uno dietro, verde e corazzato che pare un mezzo militare, con la serratura della portiera che è diversa da quella dell’accensione e uguale a quella di una comunissima porta di casa.

Ma il mezzo pechinese per antonomasia, quello che tutti devono avere se vogliono ruleggiare sulla Chang’an Jie e ispirare rispetto anche alle auto blu dei dirigenti di partito, è il sidecar della Changjiang. Il venerabile, perché la sua è una storia lunga e sorpredente.

La storia del sidecar Changjiang 750 comincia in Germania l’anno prima della Seconda Guerra Mondiale, il 1938, quando la BMW comincia a produrre la BMW R-71. Il principale cliente della BMW è l’esercito, che con quel gioiello all’avanguardia equipaggia le SS: uno alla guida, uno in carrozzina con la mitragliatrice. L’avete vista tutti la BMW R-71, in qualunque rappresentazione delle SS: nera e con la croce di ferro in bella vista. Eterna.

Quando il Reich cadde gli americani presero tutti gli scienzati e i tecnici balistici e li portarono negli Stati Uniti. I Russi, non potendo prendere di meglio, decisero comunque di prendersi la fabbrica delle moto BMW e, progetti macchine e personale, spostarla sugli Urali. Cominciò così la produzione della “Ural” e della “Dnepr”, due sidecar sovietici che erano la copia spudorata della BMW R-71, il mezzo più veloce, maneggevole e affidabile conosciuto a quel tempo per un campo di battaglia.

Correva l’anno 1957 quando il Partito Comunista Cinese lanciò il Grande Balzo in Avanti, cercando di modernizzare il Paese con l’aiuto di tecnici sovietici e tanta buona volontà. Avendo la necessità di modernizzare, tra le altre cose, anche l’esercito, i cinesi premettero l’URSS per la concessone di tecnologie militari, e il Soviet Supremo decise di passar loro il progetto dei sidecar. Fu così che, lo stesso anno, le prime Changjiang 750 furono sfornate dalle fabbriche di Nanchang e diventarono effettive da subito nell’Esercito di Liberazione Popolare. Visto che funzionava bene e Deng Xiaoping premeva per entrare nella logica di mercato, negli anni ‘80 la fabbrica delle Changjiang rimosse i supporti per la mitragliatrice e il resto degli pparcchi specificatamente atta alla guerra e cominciò a vendere la Changjiang 750 sul mercato, e il mezzo prese immediatamente piede a Pechino.

Al giorno d’oggi, la Changjiang 750 è ancora in uso presso i reparti locali dell’ELP e di polizia, oltre che per vari addestramenti. I modelli privati sono ancora in vendita. Ed è così che un modello di sidecar inventato dai nazisti nel 1938, copiato dai russi nel 1944, e di nuovo copiato dai cinesi nel 1957, nel 2007 è ancora in produzione sia in versione militare che civile. E più di 60 anni dopo la sua invenzione è ancora strafigo. Secondo il China Daily, solo nel 2003 a Pechino c’erano 2000 Changjiang 750 che giravano su strada legalmente. Trecento di esse appartenevano a stranieri.

Le Changjiang 750 si vendono, sul mercato della capitale, per un prezzo che varia dai 3.000 yuan, per i modelli più vecchi, scassati e corrosi dalle tempeste di sabbia, fino ai 30.000 yuan per quelli nuovi e truccati con motore BMW moderno. Dalle parti di Shunyi c’è un tizio che ha messo su un’officina dove vende e ripara solo sidecar, e ha anche clienti dall’estero, che si fanno spedire le Changjiang in Finlandia e negli Stati Uniti. Se poi uno vuole, il meccanico può anche “pimpare il vostro mezzo” con fiamme e altre tamarrate impossibili, il tutto per poche centinaia di kuai.

Basta guardarlo, quel mostro nero, per capire che non esiste un mezzo più fottutamente rozzo, robusto e pechinese. E immaginarsi alla guida, stivali di cuoio, giacca di pelle, occhialini da motociclista da Seconda Guerra Mondiale, con il rombo del motore che sfida l’ululato del vento sabbioso, a sfilare tra i grattacieli della Chang’an Jie o tra le colline ai piedi della Grande Muraglia. E in sottofondo, una canzone:

Get your motor runnin'
Head out on the highway

Lookin' for adventure

And whatever comes our way...

1 commento:

Jim ha detto...

ho importato recentemente una 750 sidecar a Palermo. ho problemi registrarla. qualcuno poi auitarmi?