2006-07-23

In cerca di nuova sistemazione


La vita al Dabei con Massimiliano procede bene: ci troviamo a nostro agio assieme, e abbiamo ingranato con la nostra routine. Al mattino si fa la strada assieme commentando sui cinesi che si incrociano. La sera si cena in qualche ristorante della zona, poi in camera. Ci si chiacchiera bene con Massimiliano, è una persona intelligente, aperta mentalmente, e spiritosa.
E’ lui che, più esperto di me in residenze fuori casa, mi spinge a cercare un altro posto dove vivere. Io sarei anche rimasto al Dabei, vuoi per inerzia mentale, vuoi per mancanza di immaginazione. Lui suggerisce di cercare un posto dove ci sia più vita, più stranieri, più compagnia.
Marco ci ha scoraggiati, dicendo che trovare un appartamento per tre mesi non è possibile ad un prezzo onesto. Falsissimo, ma al tempo ci crediamo, e seguiamo il suo suggerimento di provare in un residence. Marco ci ha dato tutte le dritte: chiedere nel tale hotel, parlare con il manager, fingere di essere in attesa di un lungo contratto, quindi chiedere un minimo di tre mesi ma suggerire una permanenza più lunga, senza prendere alcun tipo di impegno. Ci proviamo un sabato pomeriggio, grigio e pigro come gli altri.

L’hotel Melody sta in piena zona russa, nei pressi di Chaoyangmen. E’ un edificio d’angolo a pochi piani, ricoperto di piastrelle bianche e luminarie di ogni colore. Anche se da fuori sembra bruttino, l’interno è decisamente lussuoso, con pareti ricoperte in legno scuro e poltrone di pelle. Impieghiamo una ventina di minuti a far capire alla receptionist, che avrà 16 anni, che vogliamo affittare una camera a lungo termine e dobbiamo contrattare un prezzo con il manager. Finalmente, dopo averci presentato quattro o cinque volte la tariffa giornaliera, la ragazza ingrana e telefona a qualcuno.
Poco dopo, viene ad accoglierci una bellissima ragazza, con capelli lunghi e lucenti, jeans molto stretti e scarpe a suola alta. Ormai l’abbigliamento dei cinesi non ci stupisce più di molto, quindi non facciamo caso più di tanto alla cosa. La ragazza si presenta in un inglese semplice ma comprensibile, e ci fa accomodare su delle poltrone, in attesa del manager dell’hotel. Chiacchieriamo con lei e scopriamo che è mongola, e molto simpatica e gentile.
Poco dopo, riceve una telefonata al cellulare e comunica che il manager è pronto a riceverci nel suo ufficio, al piano superiore. Un bellissimo ufficio in legno scuro e poltrone di pelle nera. Il manager è vecchio e grasso, con la pelle scura e incartapecorita, e non parla una parola di inglese. Ci sediamo al tavolo con lui, con la ragazza e con un ragazzo cinese estremamente grasso, che funge da interprete in un inglese piuttosto buono rispetto alla media dei suoi connazionali. Le trattative sono serrate, diciamo tutto quello che Marco ci ha detto dire e spuntiamo uno sconto non male, anche se il costo della camera al mese rimane più alto del Dabei. D’altra parte la location è comoda, ci diciamo, e gli interni sono lussuosi. Chiediamo di vedere la camera.
La camera è enorme, elegantissima e luminosa, con pareti in legno scuro e moquette bianco panna. Fanno bella mostra di sé una pianta vicina alla finestra, un televisore di dimensioni enormi, e un letto a tre piazze, certamente il più grosso che io e Massimiliano abbiamo mai visto.
“Non ci sarebbe una camera a due letti?”
La domanda stupisce i cinesi.
“No, abbiamo letti singoli… king size!” sottolineano.
“ …grazie… ci penseremo e vi faremo sapere” rispondiamo, ragazzini ingenui.

Quando lascia la tua casa in Italia e vieni a Pechino, a 23 o 24 anni, non hai ancora la malizia per capire che il quartiere russo è uno dei principali centri della prostituzione in ogni città del mondo. E che il Melody non è un residence, ma un KTV dove gli uomini d’affari vanno ad ubriacarsi, cantare al karaoke e godersi la compagnia delle ragazze mongole. Che le camere hanno tutte letti king size perché i clienti ci vanno con le puttane. E che Marco, con il suo atteggiamento da esperto di Cina, non ha capito un c***o di tutto questo anche se di anni ne ha 27.

“Carina la ragazza mongola… ma che funzione avrà all’interno dell’hotel?”
“Sarà la PR, hai visto com’era vestita?”

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