Il secondo giorno di ricerca, una domenica pomeriggio, si concentra sugli ostelli, e in particolare sull’Ostello Internazionale della Gioventù che sta sul Terzo Anello, proprio alle spalle dell’Hotel a 5 stelle Great Dragon. E’ una costruzione bassa e di colore giallo ocra: pieno di stranieri giovani che vanno e vengono, e che lasciano me e Massimiliano a goderci lo spettacolo per qualche minuto. Sfortunatamente, il servizio è tutto tranne che buono: gente distratta, demotivata, che ci mostra le camere senza dimostrare grande interesse. E le camere… orribili, quattro posti letto incastellati a due a due, e costose. E il bagno al piano… lercio e umido a livelli indescrivibili. No, io non ce la faccio a stare qui, e anche Massimiliano non è tanto convinto. Sicché butto lì un’idea stramba: andiamo a vedere il Poachers.
Ho sentito parlare del Poachers da un vecchio stagista dell’ambasciata che ci era stato. Anche il Poachers è un ostello, e anche se non è proprio comodo per andare in Camera di Commercio, dove lavoriamo, sta nel cuore di Sanlitun. Sanlitun, ma ci pensi?!? Massimiliano è scettico, ma mi concede una possibilità.
Poachers sta in una minuscola traversa di Sanlitun che non ha nome, e se ce l’ha a distanza di quattro anni non l’ho ancora scoperto (cartelli non ce ne sono). Da una parte c’è l’entrata del Poachers Bar, alle spalle e sopra il bar c’è l’ostello, cui si accede dal retro, in un vicolo che certamente non ha mai avuto un nome. La zona è verde e tranquilla, e i prezzi sono bassi. Andiamo al banco ma, contrariamente a quanto proclama il sito internet, il ragazzo della reception non parla inglese, e anzi ci dà l’impressione di essere mentalmente ritardato; ma dopo svariati tentativi riusciamo a fargli chiamare Zhu Li, ovvero Julie, una donna grassa con piccoli occhiali tondi che stava probabilmente dormendo ma tutto sommato si dimostra gentile. Chiediamo di vedere una camera che non stia sopra il bar, onde evitare il casino del weekend, e ce ne danno una dall’altra parte, che guarda al cortile interno e al vicolo senza nome. Per i corridoi silenziosi si incrocia di tanto in tanto qualche straniero, evidentemente un viaggiatore, che saluta e sorride. Un paradiso, e dopo una contrattazione breve spuntiamo anche un ottimo prezzo, 60RMB al giorno colazione compresa. Direi che è deciso, da settimana prossima ci trasferiamo qui.
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