2006-11-01

La Teoria della Prospettiva

Una delle cose in assoluto più irritanti della Cina è la generale incapacità della popolazione locale di deambulare in maniera coerente, che siano a piedi o su un mezzo di locomozione. Andate in un centro commerciale, in un aeroporto, in una strada gremita: troverete gente che vi urta costantemente, gente che si ferma di colpo per guardare il cellulare nonostante abbia una fila interminabile dietro di sé, gente che spinge nonostante abbia una fila interminabile davanti a sé, gente con le borse che non bada minimamente all’urto di queste contro gli astanti. La situazione è replicata pressoché uguale nel traffico: in particolare, i cinesi sembrano avere serie difficoltà nell’evitare gli oggetti in movimento. Esempio: state attraversando la strada sulle strisce e una bicicletta vi viene incontro da destra. Un ciclista normale ha a disposizione due possibilità: 1) aggirare il pedone a sinistra; 2) frenare. I cinesi ne considerano una terza: aggirare il pedone a destra, accelerando e tagliandogli la strada, infilandosi tra lui e il marciapiede più vicino. Di fatto la possibilità viene considerata ma la decisione non viene presa. E quindi, mentre il ciclista cerca di trovare l’opzione migliore tra le tre, potete leggere il panico nei suoi occhi e lo vedete agitare convulsamente il manubrio, che immancabilmente vi punta o vi centra; che voi stiate fermi o scappiate in qualunque direzione quella bicicletta è come un missile a guida di calore, non c’è scampo, a meno di gettarsi a lato l’ultimo secondo, come nei film quando il cattivo spara al buono. Nel caso il cinese vi centri, tipicamente casca rovinosamente, quindi si alza e vi guarda come a dire “E’ colpa tua” e se ne va senza scusarsi.

Da qui nasce la Teoria della Prospettiva che tenta di mettere ordine logico in questa faccenda. La Teoria sostiene che gran parte dei cinesi devono in qualche modo avere un problema ottico o cerebrale che impedisce loro di assorbire ed elaborare velocemente le informazioni spaziali. Questa situazione non è generalizzata, tuttavia molto molto comune.
Le basi di questa teoria sono qui di seguito riassunte:
a) come prima esposto, in media i cinesi non sanno muoversi in uno spazio con altri oggetti in movimento senza andare a sbattere;
b) nonostante siano una delle più grandi civiltà della storia, dal punto di vista architettonico e scultoreo non hanno lasciato granché a parte un muro di mattoni lungo lungo e delle torri di legno con la base larga e il tetto stretto, e anche oggi i grattacieli belli li hanno tutti progettati gli stranieri;
c) nessun cinese apparentemente è in grado di capire una mappa bidimensionale e relazionarla con la realtà (provate a mostrare una mappa urbana a un tassista e ve ne accorgerete);
d) il codice stradale cinese, con la svolta libera a destra, la corsia di inversione a destra di quella per la svolta a sinistra, e il sorpasso libero su entrambi i lati è in ovvio conflitto con la geometria euclidea.

La Teoria, pur coraggiosa, è effettivamente efficace nello spiegare una serie di fenomeni altrimenti misteriosi. Attendiamo la reazione della comunità scientifica a riguardo.

1 commento:

Umbe ha detto...

Pur essendo ben inferiore ad una caccola nella comunità scientifica, mi sento di appoggiare pienamente questa teoria!