2006-11-24

Pechino dieci anni dopo

Francesca ha studiato con me a Milano al Business in China. Nata in Costa d’Avorio, ha vissuto nel Gansu, a svariate ore da Lanzhou, per qualche anno, poi si è spostata a Pechino, quindi a Singapore, infine a Trieste. Ora vive a Shanghai, ma rimane comunque una friulana D.O.C.. Ogni tanto io e lei parliamo di Pechino, dei nostri ricordi, dei posti che entrambi conosciamo e che ci mancano – l’Hard Rock Café, il Lufthansa Centre, la zona delle ambasciate… e lei mi chiede un favore, la prossima volta che passo per Pechino. Andare al Lido e fare delle foto, per vedere com’è cambiato il compound dove viveva. Ci rimane male quando le dico che, per me, il Lido è il quartiere che sta attorno all’Holiday Inn Lido, un quartiere che ospita qualche milione di persone.

E poi capita che venga per lavoro a Pechino anche lei, in un momento in cui ci sono anche io. Guarda con stupore e malinconia a tutto quello che è cambiato, eppure riconosce alcuni luoghi come quelli della sua adolescenza, e mi racconta di quando non c’erano bar dove andare, e lei e i suoi amici rubavano la macchina di un ambasciatore, il padre di uno dei ragazzi, e a 16 anni se ne andavano per la Chang’an Jie senza che nessun poliziotto osasse fermare una targa diplomatica. O quando facevano battaglie con fucili ad acqua in Tian’anmen inzuppando tra le altre cose anche le guardie militari.

Per cena la porto a Houhai, di cui ha un ricordo vago. Ci sediamo al Buddha Bar, e ci portano un menu da una ventina di pagine scritte fitte fitte in caratteri cinesi.
“Non avete un menù in inglese?”
Il proprietario annuisce con tipico stupore cinese, come uno che ha imparato una cosa interessante, e ce ne porta uno, di due pagine. Lei sceglie prosciutto di Parma e melone, solo per curiosità di sapere se è vero o falso. Il prosciutto è vero, solo che tutto il piatto è abbondantemente condito con olio d’oliva. Un musicista cinese suona la chitarra in un angolo, una canzone rock in cinese. Tutte le rive del lago, un tempo vuote, sono ricoperte di locali, la cui età è indirettamente proporzionale alle dimensioni e alla rumorosità. Pechino è cambiata tanto, tanto sì.

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