Manca ormai poco al mio ritorno in Italia, e nonostante la primavera sia arrivata con tutto il suo splendore a portare via il grigio inverno, mi sento spossato. Spossato dalla marea di cinesi che parlano solo cinese, spossato dai piccoli problemi che la differenza linguistica e culturale rende enormi, spossato dall’odore di Cina che permea tutto, nonostante ripetuti lavaggi, spossato dal cibo oleoso e grasso che d’inverno scalda, ma in primavera appesantisce, spossato dalla ricerca di dati per la mia tesi, spossato dal mio rapporto con Jingyi che è sempre problematico, spossato dalla spossatezza di Massimiliano che a sua volta è spossato dalla mia.
Al Bookworm trovo una copia dello Hobbit, con la Montagna Solitaria e il Drago in copertina. Leggo le vecchie pagine sgualcite sentendomi esattamente come Bilbo verso la fine del suo viaggio. Spesso sogno l’Italia, e la mattina aprendo gli occhi mi stupisco nel vedere la mia camera al Poachers, invece di sentire l’odore del caffelatte che viene dalla cucina di casa mia a Milano.
E’ come essere alla fine del viaggio, in attesa della partenza, ma non riuscire ancora a partire. Niente più tempo per fare qualcosa in questo posto, solo attesa. E un’altra cosa: la snervante presenza della SARS.
Al Bookworm trovo una copia dello Hobbit, con la Montagna Solitaria e il Drago in copertina. Leggo le vecchie pagine sgualcite sentendomi esattamente come Bilbo verso la fine del suo viaggio. Spesso sogno l’Italia, e la mattina aprendo gli occhi mi stupisco nel vedere la mia camera al Poachers, invece di sentire l’odore del caffelatte che viene dalla cucina di casa mia a Milano.
E’ come essere alla fine del viaggio, in attesa della partenza, ma non riuscire ancora a partire. Niente più tempo per fare qualcosa in questo posto, solo attesa. E un’altra cosa: la snervante presenza della SARS.
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