2006-06-28

Solitudine

December in Beijing

Le settimane passano e io mi sto ambientando a Pechino. La mia camera all’hotel Dabei è diventata familiare, insieme all’ufficio e alla strada che connette i due luoghi, una strada che ogni mattina percorro e ogni mattina offre esperienze nuove e incredibili. In questa solitudine che mi circonda al mattino, al mio risveglio, quando scosto le pesanti tende e guardo dalla finestra il cielo grigio, il parcheggio altrettanto grigio, e le persone grigie che lo attraversano; e al mio ritorno la sera, stanco e raggelato, quando scrivo il mio diario, penso al mio passato e al mio presente, e talvolta al futuro, e poi mi infilo sotto le coperte triple e mi addormento immediatamente; in questa solitudine mi ci trovo bene. Sono solo e sono vivo, dall’altra parte del mondo dove nessuno che conosco in Italia è mai stato prima, e ogni giorno vivo un’avventura sconvolgente, una vita senza tempi morti. E’ come se tutti i miei sensi fossero stati amplificati, e la mia lucidità fosse moltiplicata. Mi sento vivo come non sono mai stato prima.

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