2007-04-10

Sicurezza parziale

Tempo fa era stato scritto un post sulla sicurezza, sul fatto che apparentemente ci sono guardie dappertutto. La sicurezza d’altra parte è in cima alla lista delle priorità del Partito da sempre, e non meraviglia che sia attuata con dovizia. Al di là della polizia, le guardie locali, i bao’an (保安), ci sono sempre state all’entrata dei xiaoqu e della danwei, e oggi anche dei gongyu (公寓), i compounds residenziali. Sono ragazzini, avranno sì e no vent’anni, e probabilmente non hanno mai ricevuto alcuna addestramento. Dubito che in caso di emergenza saprebbero come comportarsi e probabilmente scapperebbero. Una volta stavano sulle porte per registrare chiunque passasse, ma oggi non si usa più. Alle persone non fanno neanche caso, fermano qualcuno giusto se ha la faccia da ladro; ma se trovano uno straniero gli aprono direttamente la porta, perché dev’essere qualcuno di importante. Magari sta per suonare il citofono, loro corrono e aprono la porta, solo perché è laowai. Quelli che stanno al xiaoqu sono ormai parcheggiatori: registrano le auto che entrano ed escono, consegnando fogliettini per parcheggiare a lato strada. I taxi nemmeno li fermano, semplicemente spostano una specie di carrello che blocca l’accesso. A tarda notte capita spesso si trovare la guardia addormentata e dover suonare il clacson per entrare nel xiaoqu, oppure trovare il carrello direttamente a lato strada, visto che la guardia non vuole essere svagliata dai clacson di chi passa. Non c’è più disciplina nelle nuove generazioni, e del resto mi fa ridere chi dice che in Cina tutto viene schedato e controllato: basta far piano, muoversi in taxi o avere la lingua lunga o far finta di non parlare cinese per scavalcare qualunque controllo.

Ma ci sono anche altri controlli di sicurezza meno visibili, a Pechino. Ai tempi di Mao il sistema di informazione reclutava buona parte della popolazione civile: chiunque poteva essere uno di quelli che facevano rapporti periodici ai segretari di Partito sulla condotta di chi incontravano. Poteva essere la maestra di scuola di tuo figlio, o il lavandaio, o anche la tua vicina di casa. Oggi non si usa più, rimangono solo i portinai e gli ascensoristi, che controllano chi entra ed esce da un palazzo, tipicamente dalle 6 alle 24. Poi, visto che vanno a dormire, per precauzione chiudono la porta a chiave e staccano la corrente all’ascensore, che non si sa mai chi potrebbe entrare. D’altronde a gente per bene a quell’ora dorme. Vagli a spiegare che quando tu torni ubriaco alle tre del mattino hai voglia zero sia di litigare con la serratura arrugginita del portone, sia di farti a piedi le scale fino al tuo appartamento.

Portinai e ascensoristi conoscono tutti, e sanno a memoria le abitudini di chi passa di lì e tutti i visitatori. Spesso fanno domande invadenti. Molto probabilmente non fanno più rapporti periodici a chi di dovere, ma non c’è dubbio che siano istruiti a segnalare comportamenti “strani”, come gente sconosciuta che viene a orari improbabili o che comunque si comporta in maniera losca, a chi di dovere.

Il fatto che ovunque ci siano meccanismi di controllo garantisce la mia sicurezza di cittadino che non ha in mente nulla di criminale o sovversivo. L’unica cosa che mi scoccia è l’ascensore che viene staccato a mezzanotte: ma ho scoperto che armeggiando a dovere con la chiave della posta, la serratura scatta e la corrente riparte. Non è una sicurezza senza falle, con un minimo di furbizia la si aggira sempre. Ma in fondo è questo il bello, la grandezza della logica confuciana rispetto a quella occidentale. La legge non dev’essere uguale per tutti, e deve lasciare spazio a un po’ di spirito umano. So perfettamente che un professionista potrebbe entrare in casa mia e derubarmi. Ma i professionisti, che mi svuotano casa senza neanche svegliarmi, non mi fanno paura: chi temo sono i disperati, i tossici o i contadini ignoranti delle campagne che per uno spavento sono capaci di accoltellare. Questo apparato di sicurezza è tarato per funzionare contro di loro e, almeno fino a che la discipina non si allenta troppo e il numero di migranti rimane sotto controllo, io dormo sonni tranquilli.

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