2007-04-26

Pareti Sottili

Quasi tutte le cose in Cina sono costruite secondo due regole: devono costare poco, e devono durare ancora meno. La Cina è un Paese che ha fatto dell’usa e getta una filosofia produttiva. Tristemente, gli edifici non sfuggono a questa regola generale, ed è per questo che la casa in cui vivo, che pur si qualifica come edificio più che borghese, è dotata di pareti prefabbricate particolarmente dure e sottili, tanto dure che non è possibile piantarci i chiodi per appendere i quadri, e tanto sottili da condurre il suono meglio di un foglio di carta.

Così anche quando due piani sopra gli operai azionano il trapano, è un po’ come se io fossi a trenta centimentri. Non commento quando accendono il martello pneumatico dall’altra parte del muro a cui è appoggiato il mio letto. Fortunatamente il vostro eroe vive in uno xiaoqu silenzioso, quindi se nessuno fa rumore c’è veramente pace. E’ anche vero che in questa situazione di silenzio il vostro eroe, la notte, sente i vicini se tossiscono.

Questo il preambolo necessario a narrare il mio incontro nell’ascensore pochi giorni dopo la partenza di Dandan. Entro al piano terra, saluto la ragazza che pigia i bottoni, saliamo al quarto piano dove abito, e la porta si apre rivelando, davanti a me, la figura di un operaio sulla cinquantina, tuta da lavoro, trapano in mano, casco di sicurezza appoggiato in testa, pelle nera un po’ per il sole, un po’ per la polvere, un po’ perché viene dalla campagna.

Il tizio, alto almeno 30 centimetri meno di me, mi guarda divertito, sorride di un sorriso sdentato, alza il pollice ed esclama:

“Waiguoren zhen you li!”

谢谢” rispondo io, ipotizzando che si tratti di un complimento. “Grazie”

Entrato in casa, mi scervello sul significato della sua frase e sul tono che ha usato. “Gli stranieri hanno tanto li!”. Quale dei trenta tipi diversi di “li” avrà inteso? Il Li () di vantaggio? Il Li () di tradizione? Oppure il Li () di bellezza?

Ci metto un paio di giorni a capire, o piuttosto ad ammettere a me stesso, che il li che intendeva era il li () di forza, prestanza fisica.

外国人真有力!”: “Gli stranieri hanno un sacco di prestanza!”

Segue flashback della maratona sessuale del fine settimana precedente, e sul fatto che quando s’era finito c’era un gran silenzio, che forse non era dovuto alla condizione beata mia e di Dandan, ma al fatto che gli operai erano tutti fermi ad ascoltare.

Per fortuna che i vicini non sono ancora venuti ad abitare qui, penso, se no chissà come mi avrebbero etichettato. Ma comunque chissene, tanto la privacy non esiste nei palazzi cinesi, tutti in qualche modo sanno tutto di tutti. Se lo xiaoqu è un paesotto, il condominio è un villaggio. Ragion per cui, dopo un momento di imbarazzo, abbandono ogni speranza di una buona reputazione e adotto un sano pragmatismo privo di ogni scrupolo.

Da allora, e per tutto il periodo dei lavori, quando io e Dandan ne abbiamo abbastanza dei trapani e dei martelli pneumatici, ci guardiamo, capiamo, e parte la nostra risposta che manco un film porno. Trapano, ed ecco Dandan che urla dalla doccia. Martello, e il mio gemito risponde dalla cucina, mentre con nonchalance preparo l’insalata. Silenzio, tutti gli operai in religioso silenzio. Pare funzionare.

E’ così che sopravviviamo coi nervi incolumi al periodo dei lavori nel condominio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

troppo una figata sto sistema! ricordo ancora quanto ho riso quando me ne hai parlato..
a me invece ha fatto una tristezza il vicino di casa giapponese....ogni volta che mi/ci vede s'intristisce..
l'ho sempre visto SOLO da SOLO.
esce la mattina alle sette e torna sempre dopo le ventidue..
come dire, che vita di merda..se poi i vicini rompono le palle con molesti suoni...