Com'è, come non è, abbiamo rotto il letto.
Non è che io nell'intimità sia un toro, nonostante qualcuno la pensi diversamente, ma semplicemente è che l'IKEA falso costruisce i letti alla cinese. Come sono fatti i letti alla cinese, chiederete voi. Con i materiali che costano meno, vi rispondo io. E' per questo, del resto, che Wang Li ha scelto di comprare da IKEA falso e che anche io ho seguito le sue orme portandomi a casa scrivania, libreria, armadio e mobile da scarpe a 1000 kuai consegna inclusa.
Mi immagino in questo momento il progettatore dei mobili IKEA falso, ovvero un laureato col minimo dei voti in ingegneria dei materiali piegato su una scrivania in uno scantinato buio buio, pagato appunto 1000 kuai al mese per copiare i mobili IKEA, quelli originali però. Sta illustrando al suo principale, che dev'essere probabilmente un laoban di quelli col borsello in finta pelle sotto l'ascella e le sigarette Chunghwa pacchetto oro nel taschino della polo di viscosa 100%, le caratteristiche del progetto. Il laoban guarda il modello, si accende una sigaretta, e poi commenta che i piedi del letto sono l'unica parte che si vede, e quindi devono essere lucidi, il resto invece no, può anche far cagare basta che costi poco. L'ingegnere dei materiali laureato all'università di Tangshan annuisce con gravità, come se avesse ricevuto un insegnamento di vita dal Buddha del Paradiso Occidentale in persona, e dichiara “Hao de, hao de! Mei wenti!”. Ed è così che mi ritrovo in casa un letto con la struttura, la rete e le gambe in ferraccio brutto ma resistente, e i piedi in un bell'alluminio lucido lucido. Se aggiungiamo che i bulloni che li legano al resto del letto sono tutti di misura diversa e quindi tendono autonomamente a svitarsi ogni volta che qualcuno si siede sul letto o si alza, vi immaginate cosa possa essere successo. Il sottile disco di alluminio si piega, la gamba si piega, il letto di inclina su di un angolo a mo' di Titanic.
Chiamiamo Wang Li: il letto d'altra parte l'ha comprato lui, quindi la responsabilità è sua. La soluzione naturale di Wang Li è la seguente: spostiamo il letto rotto nella camera degli ospiti, quello della camera degli ospiti in camera nostra, e il gioco è fatto. Era tutto un semplice problema di allocazione! Quando gli faccio notare che non sono per nulla contento di avere un letto obliquo nella camera degli ospiti, visto che gli ospiti cui la camera è idealmente dedicata non ci possono dormire, e anche a camera vuota non ci posso nemmeno appoggiare sopra delle cose, Wang Li sospira e concorda che qualcosa va fatto. Prontamente quindi ci assicura tutto il supporto possibile, comunicandoci il numero di telefono dell'IKEA falso (che già avevamo) e suggerendoci di telefonare a loro. Anche l'IKEA falso di dimostra totalmente disponibile: “Portateci il letto che ve lo sistemiamo gratis!”. E a nulla vale spiegargli che a noi basta che ci spediscano delle gambe nuove che le montiamo autonomamente: o gli portiamo il letto intero, o nulla. E' una gara a chi scarica meglio la responsabilità facendo finta di aiutare, e non c'è modo per uno straniero come me di vincere in una disciplina che in Cina è nazionale almeno quanto il ping pong e il wushu.
Dopo la prima notte passata nella camera degli ospiti, proviamo quindi a negoziare con Wang Li una soluzione radicale: ci procuriamo un letto nostro, a spese nostre, e il suo letto rotto finisce giù dalla finestra. A Wang Li piace la prima parte della proposta, ma non la seconda: se dovesse riaffittare l'appartamento dovrebbe ricomprare un letto nuovo: uno spreco ingiustificabile. Quindi trova un'altra brillante soluzione basata sull'allocazione delle risorse e suggerisce di mettere il vecchio letto altrove: non certo a casa sua che non ha spazio, ma nel nostro appartamento di 70 mq, il che significa sulla veranda, che è l'unico spazio inutilizzato e che verrebbe occupato quasi totalmente. La nostra controproposta rassegnata è che il suo letto va comunque giù dalla finestra, ma ci assumiamo l'onere di ripagarglielo, tanto è un letto IKEA falso e costa tutto insieme forse 500 kuai. L'accordo è raggiunto.
Io e Dandan ci mettiamo quindi in moto il primo sabato libero e ci rechiamo da IKEA vero alla ricerca del nostro nuovo letto. Per qualche assurdo motivo, i letti IKEA in Cina costano come in Italia, ovvero come minimo 2-300 euro, ma anche di più, e per livelli di qualità che francamente lascerei stare. Ce ne torniamo quindi a casa senza letto, ma con una libreria, una scarpiera e due portariviste di vimini di qualità fenomenale, comprate per meno di 200 kuai a bordo strada, al mercatino del mobile abusivo che si tiene ogni giorno davanti all'IKEA vero.
Ed eccoci qua: in una casa con dei bellissimi mobili di vimini intrecciato e un letto che rimane tuttora piegato a 20° verso sudovest. Comunichiamo a Wang Li che non se ne fa più nulla, non prendiamo nessun letto nuovo, ma ripariamo quello vecchio. Il giorno seguente, domenica, andiamo all'IKEA falso con la gamba piegata e il piede d'alluminio divelto e ce lo facciamo cambiare. La responsabile, sarà che sono straniero, cambia tutto gratuitamente senza fiatare. In più mi faccio dare una quantità di bulloni aggiuntiva per rafforzare tutte le giunture. Nel tardo pomeriggio Wang Li si presenta a casa nostra e insieme facciamo le revisione ai letti (il nostro e quello della camera degli ospiti), raddoppiando appunto i bulloni e stringendoli saldamente (guarda caso erano tutti molli). Il letto è riparato, e ha un aspetto un po' più sicuro di prima. Wang Li commenta che sì, il letto probabilmente non è di qualità eccelsa, ma possiamo dargli una mano a sopravvivere a lungo se evitiamo di sederci agli angoli: “Sedendosi a metà il peso è distribuito su due gambe, non su una” e per sicurezza ci fa anche vedere il modo in cui è bene sedersi. “Hao de, hao de” gli rispondiamo increduli, per mancanza di fantasia. Sta' a vedere che ora dobbiamo anche stare attenti a come ci sediamo sul nostro letto.
Ed eccoci ritornati, come in un circolo, alla situazione iniziale. C'è un che di filosofico, in tutto questo, un che di zen perché – badate – il problema non è stato risolto ma semplicemente rimandato. Le gambe nuove del letto hanno ancora i piedi di alluminio e i bulloni spaiati, e qualunque attimo di passione potrebbe essere quello fatale, riaprendo di nuovo il circolo eterno dei problemi del letto. Forse è tutto un problema di feng shui, ma stasera non ci voglio pensare. Voglio solo farmi una bella dormita sul mio letto orizzontale.
Non è che io nell'intimità sia un toro, nonostante qualcuno la pensi diversamente, ma semplicemente è che l'IKEA falso costruisce i letti alla cinese. Come sono fatti i letti alla cinese, chiederete voi. Con i materiali che costano meno, vi rispondo io. E' per questo, del resto, che Wang Li ha scelto di comprare da IKEA falso e che anche io ho seguito le sue orme portandomi a casa scrivania, libreria, armadio e mobile da scarpe a 1000 kuai consegna inclusa.
Mi immagino in questo momento il progettatore dei mobili IKEA falso, ovvero un laureato col minimo dei voti in ingegneria dei materiali piegato su una scrivania in uno scantinato buio buio, pagato appunto 1000 kuai al mese per copiare i mobili IKEA, quelli originali però. Sta illustrando al suo principale, che dev'essere probabilmente un laoban di quelli col borsello in finta pelle sotto l'ascella e le sigarette Chunghwa pacchetto oro nel taschino della polo di viscosa 100%, le caratteristiche del progetto. Il laoban guarda il modello, si accende una sigaretta, e poi commenta che i piedi del letto sono l'unica parte che si vede, e quindi devono essere lucidi, il resto invece no, può anche far cagare basta che costi poco. L'ingegnere dei materiali laureato all'università di Tangshan annuisce con gravità, come se avesse ricevuto un insegnamento di vita dal Buddha del Paradiso Occidentale in persona, e dichiara “Hao de, hao de! Mei wenti!”. Ed è così che mi ritrovo in casa un letto con la struttura, la rete e le gambe in ferraccio brutto ma resistente, e i piedi in un bell'alluminio lucido lucido. Se aggiungiamo che i bulloni che li legano al resto del letto sono tutti di misura diversa e quindi tendono autonomamente a svitarsi ogni volta che qualcuno si siede sul letto o si alza, vi immaginate cosa possa essere successo. Il sottile disco di alluminio si piega, la gamba si piega, il letto di inclina su di un angolo a mo' di Titanic.
Chiamiamo Wang Li: il letto d'altra parte l'ha comprato lui, quindi la responsabilità è sua. La soluzione naturale di Wang Li è la seguente: spostiamo il letto rotto nella camera degli ospiti, quello della camera degli ospiti in camera nostra, e il gioco è fatto. Era tutto un semplice problema di allocazione! Quando gli faccio notare che non sono per nulla contento di avere un letto obliquo nella camera degli ospiti, visto che gli ospiti cui la camera è idealmente dedicata non ci possono dormire, e anche a camera vuota non ci posso nemmeno appoggiare sopra delle cose, Wang Li sospira e concorda che qualcosa va fatto. Prontamente quindi ci assicura tutto il supporto possibile, comunicandoci il numero di telefono dell'IKEA falso (che già avevamo) e suggerendoci di telefonare a loro. Anche l'IKEA falso di dimostra totalmente disponibile: “Portateci il letto che ve lo sistemiamo gratis!”. E a nulla vale spiegargli che a noi basta che ci spediscano delle gambe nuove che le montiamo autonomamente: o gli portiamo il letto intero, o nulla. E' una gara a chi scarica meglio la responsabilità facendo finta di aiutare, e non c'è modo per uno straniero come me di vincere in una disciplina che in Cina è nazionale almeno quanto il ping pong e il wushu.
Dopo la prima notte passata nella camera degli ospiti, proviamo quindi a negoziare con Wang Li una soluzione radicale: ci procuriamo un letto nostro, a spese nostre, e il suo letto rotto finisce giù dalla finestra. A Wang Li piace la prima parte della proposta, ma non la seconda: se dovesse riaffittare l'appartamento dovrebbe ricomprare un letto nuovo: uno spreco ingiustificabile. Quindi trova un'altra brillante soluzione basata sull'allocazione delle risorse e suggerisce di mettere il vecchio letto altrove: non certo a casa sua che non ha spazio, ma nel nostro appartamento di 70 mq, il che significa sulla veranda, che è l'unico spazio inutilizzato e che verrebbe occupato quasi totalmente. La nostra controproposta rassegnata è che il suo letto va comunque giù dalla finestra, ma ci assumiamo l'onere di ripagarglielo, tanto è un letto IKEA falso e costa tutto insieme forse 500 kuai. L'accordo è raggiunto.
Io e Dandan ci mettiamo quindi in moto il primo sabato libero e ci rechiamo da IKEA vero alla ricerca del nostro nuovo letto. Per qualche assurdo motivo, i letti IKEA in Cina costano come in Italia, ovvero come minimo 2-300 euro, ma anche di più, e per livelli di qualità che francamente lascerei stare. Ce ne torniamo quindi a casa senza letto, ma con una libreria, una scarpiera e due portariviste di vimini di qualità fenomenale, comprate per meno di 200 kuai a bordo strada, al mercatino del mobile abusivo che si tiene ogni giorno davanti all'IKEA vero.
Ed eccoci qua: in una casa con dei bellissimi mobili di vimini intrecciato e un letto che rimane tuttora piegato a 20° verso sudovest. Comunichiamo a Wang Li che non se ne fa più nulla, non prendiamo nessun letto nuovo, ma ripariamo quello vecchio. Il giorno seguente, domenica, andiamo all'IKEA falso con la gamba piegata e il piede d'alluminio divelto e ce lo facciamo cambiare. La responsabile, sarà che sono straniero, cambia tutto gratuitamente senza fiatare. In più mi faccio dare una quantità di bulloni aggiuntiva per rafforzare tutte le giunture. Nel tardo pomeriggio Wang Li si presenta a casa nostra e insieme facciamo le revisione ai letti (il nostro e quello della camera degli ospiti), raddoppiando appunto i bulloni e stringendoli saldamente (guarda caso erano tutti molli). Il letto è riparato, e ha un aspetto un po' più sicuro di prima. Wang Li commenta che sì, il letto probabilmente non è di qualità eccelsa, ma possiamo dargli una mano a sopravvivere a lungo se evitiamo di sederci agli angoli: “Sedendosi a metà il peso è distribuito su due gambe, non su una” e per sicurezza ci fa anche vedere il modo in cui è bene sedersi. “Hao de, hao de” gli rispondiamo increduli, per mancanza di fantasia. Sta' a vedere che ora dobbiamo anche stare attenti a come ci sediamo sul nostro letto.
Ed eccoci ritornati, come in un circolo, alla situazione iniziale. C'è un che di filosofico, in tutto questo, un che di zen perché – badate – il problema non è stato risolto ma semplicemente rimandato. Le gambe nuove del letto hanno ancora i piedi di alluminio e i bulloni spaiati, e qualunque attimo di passione potrebbe essere quello fatale, riaprendo di nuovo il circolo eterno dei problemi del letto. Forse è tutto un problema di feng shui, ma stasera non ci voglio pensare. Voglio solo farmi una bella dormita sul mio letto orizzontale.
1 commento:
io invece ho avuto la grandissima opportunità di ascoltare un grande maestro di vita. il sig. zhang.
il tubo di scarico dell'acqua dell'aria condizionata era talmente pieno di schifo, che l'acqua rientrava nel condizionatore e bagnava dappartutto. ma acqua acqua, non gocce qua e la.
soluzione cinese: metterci sotto un secchio e cucinare oppure darla alle piante, che ne abbiamo tante..
soluzione pratica di bruno, smontare il condizionatore, tirare giu cristi volanti dal cielo, e ripulire tutto, che faceva schifo anche tutto il resto.
un'altra volta mi si è staccato il tubo della lavatrice. cioè, staccato... ha mollato lo scotch di carta che lo teneva incastrato al buco nel pavimento!
soluzione cinese: rimettere lo scotch e aspettare che si asciughi lo stesso scotch prima di fare un altro lavaggio, così anche la lavatrice riposa.
soluzione zen di bruno, fanculare il filosofo dell'impero celeste, pagare 3 kuai per un pezzo di plastica che tenesse il tubo nel buco.
soluzione dell'idraulico: prendere il pezzo di plastica, stupirsi e deridere il laowai che cotanto aveva speso per una cosa così inutile, girarci su uno scotch di carta intero, e incastrare sta schifia nel buco del pavimento.
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